Corsi - 3 dicembre 2018

SIMI WINTER SCHOOL 2018

APPROCCIO INTERDISCIPLINARE AL PAZIENTE ANZIANO:

DALL’ACCESSO IN PRONTO SOCCORSO ALLA DIMISSIONE

Direttore Prof. Pier Mannuccio Mannucci

La Società Italiana di Medicina Interna (SIMI) istituisce il Corso “APPROCCIO INTERDISCIPLINARE AL PAZIENTE ANZIANO: GESTIONE CLINICA E FARMACOLOGICA DALL’ACCESSO IN PRONTO SOCCORSO ALLA DIMISSIONE”, riservato a Medici Specializzandi iscritti a qualunque Scuola di Specializzazione di area medica e Specialisti in Medicina Interna e specialità affini, Soci Ordinari della SIMI al 31 dicembre 2016 in regola con la quota associativa dell’anno in corso.

Sede: Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, Milano

Data: lunedì 3 – mercoledì 5 dicembre 2018

Costi: la SIMI supporterà le spese di vitto e alloggio da lunedì 3 a mercoledì 5 dicembre. Sono a carico dei partecipanti le spese di viaggio e i trasferimenti per la stazione e per l’aeroporto di Milano Linate. I partecipanti saranno ospitati in camere doppie presso l’Hotel Sunflower adiacente l’Istituto Mario Negri.

Criteri di selezione: estrazione di 24 Medici Specializzandi che risulteranno iscritti alla Scuola di Specialità al 31 ottobre 2018 o Specialisti, Soci Ordinari della SIMI al 31 dicembre 2016 in regola con la quota associativa dell’anno in corso e di età fino a 40 anni, provenienti da tutta Italia.

1° criterio di selezione: uno per Scuola in ordine di arrivo;

2° criterio di selezione: ordine di arrivo.

Modalità di partecipazione dei Medici: inviare, esclusivamente per email all’indirizzo simieducational@simi.it(Oggetto: SIMI WINTER SCHOOL 2018), entro le ore 24.00 del 15 novembre 2018 la richiesta completa dei seguenti allegati:

  • Dichiarazione di frequenza firmata dal Direttore o dalla Segreteria della Scuola di Specializzazione (jpg o pdf);
  • recapiti personali e di lavoro (email, cellullare, indirizzo, telefono, fax).

N.B. Inviare una singola mail per ciascun richiedente.

I vincitori saranno informati, tramite email, dalla Segreteria Amministrativa entro il 20 novembre 2018.

 

Direttori della Scuola: Pier Mannuccio Mannucci, Alessandro Nobili, Barbara Brignolo, Paola Santalucia

Responsabile di segreteria: Simona Pescetelli, Isabella Buongiorno

 

Premesse

L’esperienza degli studi REPOSI, che a partire dal 2008 ha raccolto una coorte di oltre 7.000 pazienti di età > 65 anni ricoverati in una rete nazionale di 80 reparti di medicina interna e geriatria, ci ha permesso di mettere a fuoco, in un contesto fortemente rappresentativo, i problemi correlati alla presa in carico del paziente anziano ospedalizzato con polipatologia e alla gestione della politerapia e dell’appropriatezza prescrittiva.

La prevalenza di questi pazienti nei reparti di medicina interna e geriatria è in continua crescita e spesso si assiste al fenomeno del “revolving door” (dai dati REPOSI 2010 emerge che il 20% dei pazienti dimessi, è riospedalizzato nei tre mesi successivi alla dimissione).

L’eccessiva prescrizione di farmaci per il trattamento dei molti sintomi-disturbi associati alla polipatologia rappresenta in molti di questi pazienti un importante fattore di rischio per l’uso di farmaci inappropriati, di interazioni farmacologiche e di reazioni avverse da farmaci, con conseguente aumento del rischio di accessi al pronto soccorso, ricoveri, riospedalizzazioni e prolungamento delle giornate di degenza.

Paradossalmente, l’applicazione diretta delle attuali raccomandazioni a pazienti anziani con polipatologia e politerapia rischia di produrre effetti negativiproprio perché molte linee guida, nonché molti studi clinici randomizzati, utilizzano come criterio di esclusione l’età avanzata, il genere, la multimorbilità, la politerapia e le interazioni farmacologiche.

Non bisogna poi dimenticare che:

  • dal 3% al 28% di tutte le ammissioni in ospedale sono relative a reazioni avverse a farmaci e il 5-20% dei pazienti sperimenta una reazione avversa durante l’ospedalizzazione;
  • i pazienti anziani (> 65 anni) hanno una probabilità 2.5 maggiore di avere una reazione avversa che richiede una visita di emergenza, a paragone con la popolazione generale, ed una probabilità 8 volte maggiore che questa richieda la ospedalizzazione;
  • i farmaci con stretto indice terapeutico e quelli che richiedono il monitoraggio della terapia riguardano più del 40% di tutte le ospedalizzazioni indotte da farmaco;
  • quasi 2/3 delle reazioni avverse che richiedono una ospedalizzazione sono potenzialmente prevenibili.

In uno scenario, fortemente “orientato alla cura delle singole malattie” e dominato dalla tendenza ad aggiungere farmaci, sia durante il ricovero che alla dimissione, è ancora sottovalutata l’importanza di una valutazione sistematica dell’appropriatezza prescrittiva, del deprescribing e dei problemi farmaco-correlati, in modo da poter impostare una terapia “personalizzata” e “orientata alla cura del paziente” che tenga conto da un lato del valore globale di beneficio/rischio delle diverse terapie prescritte e dall’altro dei reali bisogni di cura del malato, identificando delle priorità terapeutiche e eliminando i farmaci inappropriati o inutili e quelli a rischio di interazione e reazioni avverse.

Per far questo è necessario conoscere i cambiamenti farmacocinetici e farmacodinamici provocati dall’invecchiamento e le metodologie e gli strumenti validati da utilizzare nel processo di revisione-valutazione dell’appropriatezza prescrittiva.

In questo percorso la letteratura scientifica dimostra che l’approccio multidisciplinare e la condivisione di questo processo con altri operatori sanitari (farmacista ospedaliero, farmacologo clinico, infermiere) (interdisciplinarietà) e il coinvolgimento dello stesso paziente (e/o familiare) e del proprio medico di medicina generale sono elementi importanti per il miglioramento dell’appropriatezza prescrittiva, della riduzione dei problemi farmaco-correlati e di un miglior accesso e utilizzo dei servizi sanitari, con evidente riduzione dei costi per la cura e l’assistenza di questi malati.

Infine, come esplicitato in numerosi lavori scientifici c’è una crescente necessità di trasferire competenze geriatriche anche ad operatori e medici di altre specialità, ma soprattutto al medico internista.

 

Obiettivi

  1. Trasferire a partire dall’esperienza degli studi REPOSI competenze e strumenti essenziali per una corretta valutazione e presa in carico “globale” del paziente anziano con polipatologia e politerapia che accede ai reparti di medicina interna e dei suoi bisogni terapeutico-assistenziali, cercando di avviare e garantire una continuità di cura e assistenza tra ospedale e territorio.
  2. Fornire conoscenze e competenze pragmatiche per la valutazione dell’appropriatezza prescrittiva, l’uso razionale dei farmaci e la riduzione del rischio iatrogeno (interazioni tra farmaci e reazioni avverse) attraverso l’impiego di strumenti e tecnologie informatizzate.
  3. Creare le premesse perché i giovani medici possano interagire con le diverse figure professionali e le diverse competenze presenti a livello ospedaliero (farmacista, infermiere, fisioterapista) e territoriale (medico di medicina generale) per promuove un approccio multidisciplinare che sia in grado di coinvolgere nelle scelte anche il malato e/o la sua famiglia.
  4. Addestrare i giovani medici al corretto utilizzo di strumenti di valutazione dello stato cognitivo, funzionale, comportamentale, dell’appropriatezza prescrittiva e del deprescribing nel paziente anziano ospedalizzato con polipatologia e politerapia.

 

Struttura del corso

Il corso sarà sviluppato in tre giorni per una durata complessiva di 18 ore.

Saranno condotte 8 sessioni operative che prevedono il coinvolgimento attivo dei partecipanti

di cui:

– 6 scenari di simulazione/role-playing di un caso clinico seguito da debriefing (discussione critica guidata) condotto da un istruttore/facilitatore

– 8 discussioni interattive

Le suddette sessioni operative saranno alternate a discussioni interattive con proiezione di slides a completamento e puntualizzazione di quanto emerso dallo svolgimento del caso clinico.

Il role-playing del caso clinico simulato rappresenta un’esperienza formativa in cui il discente è coinvolto cognitivamente ed emotivamente nel processo di trasferimento alla pratica delle sue conoscenze teoriche e di svolgimento delle proprie azioni in un contesto assolutamente privo di rischi per il paziente, in riproduzione fedele della realtà, in cui è possibile ed anche auspicabile “commettere errori”. L’errore compiuto in simulazione è pretesto ideale per la critica costruttiva nello spazio dedicato al debriefing finalizzato ad acquisire elementi di forza per l’applicazione corretta delle conoscenze teoriche e la minimizzazione degli errori dovuti a conoscenze tecniche non adeguate o a fattore umano. L’obiettivo finale auspicabile è garantire requisiti minimi indispensabili di sicurezza nella presa in carico del paziente e nel caso specifico del paziente anziano con polipatologia ed esposto a terapie multiple.

I contenuti delle discussioni interattive prenderanno spunto direttamente dai dati e dai lavori derivati dagli studi REPOSI.


1232